Il Coronavirus è un argomento attorno al quale si annidano diverse fake news soprattutto a carattere pseudoscientifico. L'unica soluzione per documentarsi in maniera affidabile è rivolgergli agli scienziati. La virologa Maria Rita Gismondo, direttrice del laboratorio di microbiologia dell’ospedale Sacco di Milano, ha firmato un articolo apparso su Il Fatto Quotidiano in cui si è espressa sulle teorie che parlano del virus come di un qualcosa costruito artificialmente in laboratorio. L'esperta ha sottolineato come c'è il serio rischio che non si possa mai venire a conoscenza se il disastro a cui si sta assistendo a livello mondiale può avere una paternità umana.

Anche perché, come sottolinea, non è detto che un virus naturale isolato in laboratorio non possa non essere stato diffuso volontariamente.

Gismondo evidenzia due ricerche sul coronavirus

Maria Rita Gismondo evidenzia come dopo soli due giorni sia stata ritirata una ricerca indiana del'Università di Delhi. La Kusuma School of Biological sciences aveva posto in risalto il fatto che il virus presentasse strani inserti di proteine dell'Hiv. Un aspetto che forse avrebbe autorizzato ad aprire approfondimenti. Lo studio, secondo quanto riporta Maria Rita Gismondo, è "stato strananamente ritirato due giorni dopo la pubblicazione". Diversa è stata, invece, la storia di un'altra ricerca americana pubblicata su Nature del 17 marzo e condotta dal The Scripts Research Institute di La Jolla.

Quest'ultima, in maniera netta, ascrive il coronavirus ad una gamma di virus naturali.

Gismondo sottolinea come l'origine conti poco

Le dispute relative all'origine del virus hanno fatto si che attorno alla questione si siano sviluppate diverse teorie, persino complottistiche e quasi di ispirazione letteraria o cinematografica.

Andando, però, a valutare quello che è il pensiero di una scienziata Maria Rita Gismondo emerge come chiarire quale sia stata l'origine del virus non equivale a spazzare via i dubbi che qualcuno potrebbe avere. Ed è lei stessa a sottolinearlo nel suo articolo. Mette, infatti, in evidenza come non sia una cosa automatica che dica che "virus naturale = virus non diffuso volontariamente scappato dal laboratorio".

E la chiosa, in tal senso, è piuttosto chiara: "Nessuno può pretendere, né saprà mai la verità". Il consiglio che sembra quasi emergere per l'opinione pubblica, non coinvolta nella scienza, è di lasciar perdere inutili sforzi finalizzati a cercare di capire come il virus sia finito a seminare il panico nell'umanità e ad essere elevato a fattore scatenante di una pandemia senza precedenti in epoca moderna.