L’emergenza dell’acqua alta a Venezia, che nei giorni scorsi ha raggiunto il livello record di 187 centimetri sul medio mare (secondo solo ai 194 del 1966), ha scatenato un diluvio di reazioni politiche. Al centro della polemica c’è la mancata costruzione del Mose, la barriera di acciaio che avrebbe dovuto avere il compito di ‘respingere’ le acque dell’Adriatico fatte avanzare dall’alta marea. Tra i maggiori sponsor del Mose c’è Vittorio Sgarbi. Il critico d’arte ha lanciato un vero e proprio allarme sul pericolo corso dalla Basilica di San Marco, invocando la ripresa immediata dei lavori.

Richiesta tutt’altro che semplice da mettere in atto, visto che il Mose è stato bloccato da diverse inchieste giudiziarie per corruzione. La proposta di Sgarbi è anche quella di costituire una Autorità per la Bellezza al posto di quella Anticorruzione, alla cui guida il M5S e Matteo Renzi vollero il magistrato Raffaele Cantone. Ed è proprio questa scelta che il critico d’arte, ospite di Myrta Merlino a L’aria che tira, rinfaccia al leader di Italia Viva.

L’aria che tira, Vittorio Sgarbi se la prende con Renzi per la mancata costruzione del Mose

Nel corso della puntata de L’aria che tira, andata in onda su La7 giovedì 14 novembre, la conduttrice Myrta Merlino ad un certo punto introduce l’argomento Venezia.

A discutere dell’emergenza acqua alta e della necessità di costruire il Mose c’è anche Vittorio Sgarbi. “Serve di più una Autorità per la Bellezza che una Autorità Anticorruzione - afferma il parlamentare - questo l’ho pensato quando quel fenomeno di Renzi, per dimostrare che anche lui come i grillini era per la verità assoluta, ha nominato Raffaele Cantone.

Una brava persona, però se tu metti al centro come figura commissariale e strategica la corruzione, vuol dire che la cosa più importante in Italia è la corruzione. Roma diventa Mafia Capitale, la testata di Spada diventa aggravante mafiosa. Cioè, Roma non è Palermo, il punto è quello. Pignatone deve pagare per quello che ha fatto perché ha diffamato una città…”.

Sgarbi lancia l’allarme su Venezia: ‘I basamenti delle colonne sono diventati polvere’

“Questa è un’altra storia però, non divagare”, lo interrompe bruscamente la Merlino. “Non è che sto divagando, è da allora che dico che in Italia occorre qualcosa che rispecchi la sua vera peculiarità che è la civiltà, la bellezza, come quella di Venezia - riprende allora ad illustrare il suo punto di vista Vittorio Sgarbi - su cui occorre avere l’attenzione di un commissario. Per esempio - ricorda a tutti - nessuno ha detto che il 28 ottobre del 2018 c’è stata esattamente la stessa sceneggiata, identica, c’era la catastrofe dell’allagamento, solo tre centimetri di meno. Questo problema non esiste da cinque anni, ma da 1000 anni.

È una cosa che appartiene alla dimensione fisiologica di Venezia. Per cui occorre qualcuno che la carezzi, come una persona che ha bisogno di cure, che prende una certa medicina, che è in dialisi. Sta succedendo che - conclude Sgarbi - a forza di arrivare l’acqua in quei posti dove ci sono colonne di porfido, di serpentino e di pietra d’Istria, i basamenti sono diventati polvere, per cui devi cambiarli altrimenti a un certo punto crolla”.