La recita di Natale si farà anche alla Scuola dell'infanzia Gianni Rodari di Moie, cittadina situata nella Vallesina, in provincia di Ancona. Ieri si era diffusa la notizia che quest'anno i piccoli alunni non avrebbero potuto salire sul palco per celebrare la nascita del Bambin Gesù. "È discriminatoria" avevano detto alcune maestre. Dopo le proteste dei genitori, la preside Patrizia Leoni ha chiarito: "Si farà. E sarà inclusiva".

La vicenda

Natale si sta avvicinando e con esso arrivano le immancabili polemiche su come festeggiarlo tutti insieme.

Per presidi ed insegnanti, infatti, non è facile celebrare l'importante festività senza urtare la sensibilità di chi, arrivando da Paesi lontani, non professa la religione cattolica.

Per non offendere i bimbi stranieri, che rappresenterebbero il 10% degli iscritti, quindi due insegnanti della scuola dell'infanzia Gianni Rodari di via Torino a Moie (popolosa frazione di Maiolati Spontini, in provincia di Ancona) hanno proposto - e comunicato sul "verbale di intersezione", strumento di comunicazione con le famiglie - di spiegare la Natività nelle diverse classi, evitando così la tradizionale drammatizzazione collettiva. I piccoli alunni, poi, avrebbero atteso l'arrivo di Babbo Natale festeggiando tutti insieme con i classici canti natalizi, sia in italiano che in inglese.

L'ira dei genitori e il chiarimento

La proposta dell'asilo, appartenente all'Istituto Comprensivo “Carlo Urbani”, però non è piaciuta per nulla ai genitori dei bimbi italiani. "I nostri figli non potranno fare la tradizionale recita di Natale perché potrebbe essere discriminatoria nei confronti dei bambini non cattolici. Vi sembra normale?

- hanno tuonato i papà e le mamme del piccolo centro marchigiano.

La dirigente della scuola dell'infanzia Patrizia Leoni ieri ha voluto chiudere le polemiche, prendendo le distanze dalle posizioni di alcune maestre: "La recita si farà - ha assicurato - e ovviamente, ci saranno il presepe e la nascita di Gesù". Quindi, ha precisato che sarà una festa inclusiva, in quanto la vera inclusione non è togliere, ma aggiungere qualcosa.

Il "polverone" sollevatosi sulla recita di Natale aveva spinto ad intervenire anche il sindaco di Maiolati Spontini, Tiziano Consoli. Il primo cittadino aveva ricordato che la cittadina, che ospita l'abbazia benedettina di Santa Maria delle Moi, vanta profonde radici cristiane. "Quella degli insegnanti della Rodari - aveva commentato Consoli - è una presa di posizione decisamente forte ed estrema. Il nostro è un sistema pluralistico e decidere di togliere la classica recita natalizia solo per tutelare alcune persone rischia di scontentarne molte altre". Poi, aveva aggiunto: "Per i bimbi di quell'età, la recita è un gioco, la vivono come un momento per stare insieme agli altri bambini e divertirsi. Annullarla, quindi, significherebbe ampliare il divario religioso e culturale e non favorirebbe certamente l'integrazione".