Come se non bastasse la furia cieca di mare, pioggia, vento che si è abbattuta sulla città trasformandola in uno scenario apocalittico, Venezia deve affrontare un altro elemento non meno devastante: gli haters. Gli odiatori online non risparmiano niente e nessuno, neanche la Serenissima, sconvolta e messa in ginocchio dall'azione di ben tre maree che hanno fatto salire il livello delle acque a un metro e 87 centimetri, provocando due morti, allagando la cripta della preziosissima Basilica di San Marco e determinando danni forse irreparabili, oltre che distruzione ovunque.
La fragilissima città, unica al mondo, che con la sua laguna è stata dichiarata dall'Unesco Patrimonio dell'umanità, in queste ore al centro dell'attenzione mediatica di tutto il mondo in apprensione per le sue sorti, è sotto attacco da ogni punto di vista. Oltre che dall'acqua, è stata sommersa da un'ondata di odio e rancore. I cosiddetti leoni da tastiera la denigrano per il suo lusso, per lo scandalo del Mose, e perché simboleggerebbe il fallimento della politica autonomista veneta. Sul caso, è intervenuto il direttore del Tg di La7, Enrico Mentana.
'Vi sta bene': oltre la solidarietà, gli attacchi social
Dopo l'ondata di piena senza uguali, eccetto l'alluvione del 1966, a Venezia sono arrivati messaggi di solidarietà da tutta Italia e da ogni parte del mondo.
Si sono mobilitati il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e le istituzioni. Mentre la città tenta di rimettersi in piedi, paventando l'azione delle prossime alte maree, tra i tanti incoraggiamenti e messaggi di sostegno, sono arrivate dai social sconvolgenti dichiarazioni cariche di veleno.
In qualche caso, i detrattori in azione hanno manifestato una sadica soddisfazione per l'accaduto con frasi quali: "Vi sta bene!
Per dormire lì ci devi lasciare litri di sangue". Foto e video emblematici di uno dei luoghi simbolo della città invaso dall'acqua, l'Hotel Gritti, che ha sede in un palazzo del 1465 e dove una camera a notte costa almeno 700 euro, anziché sollecitare uno spontaneo moto solidale, in taluni hanno attivato una reazione risentita.
Frasi e commenti poco edificanti, se non violenti, sono apparsi su Facebook, Twitter, Instagram. C'è chi ha paragonato il lussuoso hotel allagato a una scena del film Titanic, e chi ha descritto con modalità sarcastica Venezia come una città che fa acqua da tutte le parti.
L'emergenza acqua alta è diventata anche un pretesto per esercitare un razzismo "al contrario", da Sud verso Nord, con frasi quali: "Veneziani razzisti verso i meridionali, dovete annegare insieme alla Lega che avete votato", o "Questo è il karma, incitate sempre il Vesuvio a lavarci con la lava".
Tra i motivi degli attacchi anche lo scandalo del Mose, l'opera composta da 78 paratie che avrebbe dovuto difendere la città dall'assalto del mare, iniziata nel 2003 sotto il Governo Berlusconi e non ancora finita.
Di mezzo c'è stata una maxi-inchiesta giudiziaria con 35 arresti eccellenti, un centinaio di indagati, la condanna per corruzione dell'ex Presidente della Regione di Forza Italia, Giancarlo Galan, e dell'allora Ministro delle Infrastrutture, Altero Mattioli. Tra fotomontaggi, meme di ogni tipo e l'hastag 'basta buonismo', si è condannato anche il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, 'reo' di aver invocato l'aiuto del governo.
Indignato Enrico Mentana, il direttore del Tg di La7
Ad essere trascinato, ma niente affatto travolto, da questa corrente cinica e denigratoria, anche il direttore del Tg di La7. Enrico Mentana, infatti, si è fatto promotore di una sottoscrizione intitolata 'Un aiuto subito a Venezia' per aiutare la città facendosi personalmente garante di ogni euro raccolto, così come è stato in precedenti occasioni.
L'odio si è abbattuto anche su di lui, fino a costringerlo a drastiche iniziative: "Ho cancellato tutti i commenti di odio e rancore, e bannato tutti coloro che si sono permessi di mettere in discussione la mia onestà di organizzatore della sottoscrizione", ha scritto Mentana in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook. Il giornalista ha chiarito che l'iniziativa per aiutare la città sta andando molto bene, ma ha rivolto "un pensiero di schifo" verso coloro che, a dispetto del rispetto chiesto espressamente di fronte a questa catastrofe, "hanno dato vita alla solita parata di odio e rancore. Ho tirato lo sciacquone, bloccandoli. Non ci mancheranno".
Intanto, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dopo una riunione in Prefettura ha assicurato che verrà fatta un'istruttoria ad hoc per quantificare i danni, verranno risarciti i privati fino a 5 mila euro e gli esercenti fino a 20 mila, per poi definire anche i danni di maggiore rilievo. Sul Mose, poi, Conte ha detto che a questo punto, tra fondi spesi e scandali, è necessario completarlo al più presto trattandosi di un percorso pressoché obbligato.